Per vari motivi organizzativi abbiamo deciso di rimandare la seconda tappa della marcia a data da destinarsi. Invitiamo invece tutti a partecipare alle mobilitazioni del 18 dicembre per la giornata internazionale per i diritti dei lavoratori migranti e delle loro famiglie delle Nazioni Unite, nonché la Giornata di Azione Globale contro il razzismo, per i diritti dei migranti, rifugiati e sfollati (lanciata nel 2010 al social forum mondiale delle migrazioni in Ecuador)
Lasciamo in questa pagina il testo del nostro Appello sperando di definire quanto prima una data.
Grazie
I promotori dell'Appello.

seconda tappa della
MARCIA DELLE DONNE E DEGLI UOMINI SCALZI
in cammino verso i luoghi di accoglienza e di non-accoglienza

Continua urgente il nostro appello: è oggi quanto mai necessario decidere da che parte stare. Dopo la grande mobilitazione della Marcia degli uomini e delle donne scalze dell'11 settembre scorso, lanciamo l'invito per una giornata dedicata all'incontro con richiedenti asilo e migranti in Italia.

Invitiamo tutti a mettersi in cammino per visitare i luoghi di accoglienza e di non-accoglienza in Italia. Decine sono i cittadini che lavorano o operano in questi luoghi, ma molti di più sono coloro che non li hanno mai visitati o che non ne conoscono nemmeno l'esistenza. Il tema dell'accoglienza è vissuto e discusso dalla maggior parte della nostra società solo virtualmente, attraverso rappresentazioni mediatiche, slogan e molti pre-giudizi.

E' invece importante che la società civile e i rappresentati delle istituzioni conoscano di persona chi vive e come vive nei luoghi di accoglienza e ancora di più nei luoghi dove l'accoglienza non funziona o ancor peggio non esiste.

Ci sono in Italia esperienze virtuose di accoglienza, ma anche molte che soffrono per inadeguatezza o per non rispetto dei diritti delle persone. E vi sono anche luoghi in cui richiedenti asilo e migranti sono abbandonati a loro stessi vivendo in condizione al limite della dignità umana. Spesso profughi e migranti vivono in luoghi isolati dalla vita civile di piccole e grandi città, queste distanze vanno percorse fisicamente, dobbiamo camminare verso questi luoghi e portare i nostri corpi e le nostre vite ad incontrare le storie di migrazione, di fuga e di accoglienza. Per aprire dei dialoghi reali tra corpi sociali che non possono rimanere estranei, se crediamo nella costruzione di una società più giusta e degna.

Chiediamo a operatori, mediatori culturali, volontari di tutta Italia di invitare amici e conoscenti (soprattutto tra coloro che non hanno mai pensato di farlo) nei centri di accoglienza, nei CARA, nelle case dei progetti SPRAR, negli accampamenti informali, negli alberghi dei cosiddetti centri d’accoglienza straordinari, nelle mense e in altri luoghi ancora. E chiediamo a tutti i cittadini che non hanno mai visitato un luogo di accoglienza di dedicare la giornata a questi incontri, indicando la loro disponibilità a partecipare.

Abbiamo a questo scopo creato sul sito donneuominiscalzi.blogspot.com due sezioni dove poter inviare le proprie proposte e la propria disponibilità:
- la sezione ORGANIZZA UN INCONTRO dove associazioni o singoli operatori possono proporre un luogo da visitare con cui sono in qualche modo in contatto.
- la sezione PARTECIPA AD UN INCONTRO dove chiunque può indicare la propria disponibilità a partecipare e far partecipare, segnalando ovviamente la città in cui vuole farlo.

Scopo degli incontri sarà la conoscenza, ma anche l'azione e la parola. Chiederemo a chi organizza gli incontri di individuare caso per caso un orizzonte di azione per denunciare le ingiustizie e migliorare le condizioni dell'accoglienza, anche grazie al coinvolgimento di coloro che parteciperanno agli incontri stessi.

Contemporaneamente raccoglieremo sul sito i racconti dei partecipanti, che potranno così testimoniare ciò che hanno scoperto, capito o non capito durante gli incontri stessi. In questo modo ci auguriamo che le azioni e le parole che nasceranno dalla seconda tappa della marcia delle donne e degli uomini scalzi aiutino l'Italia ad affrontare con equità e giustizia la sfida dell'accoglienza, troppo spesso schiacciata tra indifferenza, isolamento, mala gestione o, peggio ancora, clientelismo.

Perché, lo ribadiamo ancora, dare asilo a chi scappa dalle guerre, significa ripudiare la guerra e costruire la pace. Dare rifugio a chi scappa dalle discriminazioni religiose, etniche o di genere, significa lottare per i diritti e le libertà di tutte e tutti. Dare accoglienza a chi fugge dalla povertà, significa non accettare le sempre crescenti disuguaglianze economiche e promuovere una maggiore redistribuzione delle ricchezze ed una vera uguaglianza sociale, civile ed economica.

Don Vinicio Albanesi
Maurizio Ambrosini (docente di Sociologia delle migrazioni alla Statale di Milano)
Remo Anzovino
Natalino Balasso
Don Albino Bizzotto
Don Luigi Ciotti
Ascanio Celestini
Loris De Filippi (MSF Italia)
Gad Lerner
Luigi Manconi
Giulio Marcon
Filippo Miraglia (ARCI)
Maso Notarianni
Costanza Quatriglio
Andrea Segre
Sergio Staino
Angela Terzani
Daniele Vicari
Francesco Vignarca (Rete Disarmo)
Alex Zanotelli
Don Armando Zappolini